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Narrativa

Open Source, brevetti e MP3: una storia vera
di Andrea Vallinotto

Come già spiegato su queste pagine, i brevetti sul software possono rappresentare un problema fondamentale per l'Open Software e lo sviluppo di software in genere.
Questo avviene perché ormai il software è considerato sempre di più un prodotto industriale e come tale le industrie tentato di proteggere la propria supremazia. L'Open Software rappresenta una minaccia a questo status; ecco quindi che compaiono le varie normative e leggi che formalmente sono atte a "tutelare il consumatore" del prodotto software, favorendo le industrie del software (poche ma molto potenti) contro gli autori di Open Software (molti ma deboli in quanto singoli).

Da un punto di vista distaccato si potrebbero trovare molte obiezioni alla proposta di brevettare delle idee: sono proprio questo gli algoritmi, idee dalle quali si creano i programmi. Ma visto che la realtà è costituita da mercato e globalizzazione, visto che si brevettano già gli organismi viventi, perché non la più alta forma di pensiero, cioè le idee?

Al di là dell'oceano

Fin'ora gli Stati Uniti rappresentano la punta avanzata di questo fronte, nel quale la brevettabilità del software si sta facendo strada dopo che sono stati definiti brevettabili organismi OGM ed altro. In Canada un agricoltore ha dovuto pagare una salatissima multa poiché nei suoi campi sono cresciute delle piante OGM della ben nota Monstanto. Sembra che le sementi siano arrivate sui suoi campi dai camion della Monsanto che transitano abitualmente nella strada attigua.

Se quest'esempio può apparire paradossale e limitato al lucroso mercato degli OGM, come giudicare le minacce fatte da Silicon Graphics all'autore del pacchetto OpenIL, reo di aver utilizzato un nome troppo simile al ben noto OpenGL?
Ancora: come segnalato da un appello della Free Software Foundation, Amazon ha chiesto il brevetto per i cookies utilizzati per gestire gli ordini online. Non basta? Se tutto questo può rattristirvi, date libero sfogo ai vostri sentimenti ma guai ad utilizzare la "faccina" triste senza prima aver chiesto una licenza sul suo utilizzo:
una ditta Texana l'ha brevettata. Ma state tranquilli, basta chidere una licenza. :-(

Al di quà dell'oceano: l'esperienza di Tord Jannson con BladeEnc

In Europa la brevettabilità degli algoritmi non è ancora una realtà definita, la legge è ancora al parlamento europeo (il relatore è l'italiano Boselli), ma come si vedrà sotto molti brevetti sono già stati concessi con una scappatoia. In ogni caso, la freepatents.org ha indetto una sottoscrizione contro le varie forme di brevettabilità del software.

Per capire come questa legge sia una minaccia per l'Open Software, abbiamo dato la parola a Tord Jannson. Tord è un programmatore norvegese appassionato di software musicale. Ha creato un encoder MP3, cioè un programma che leggendo i dati audio da un normale CD Audio ne crea la versione MP3, lo standard di compressione audio. Standard diventa in questo contesto una parola chiave; infatti da un lato le industrie tendono a brevettare idee e programmi, ma dall'altro se vogliono che il nuovo prodotto si diffonda devono pubblicare uno standard. A questo punto, dalla definizione dello standard chiunque altro può ricreare un prodotto funzionalmente analogo a quello originale. Questo è proprio quello che è successo con BladeEnc. I brevetti originali sull'MP3 sono stati concessi al Fraunhofer Institut e Thomson.

OPENSOURCE


Andrea Vallinotto
Studente di Informatica all'Universtità degli Studi di Torino.
Utente e sviluppatore Amiga, programma, quando ha tempo, in C e ARexx.
Collabora come free-lance (senza sapere dove poi atterra) alla rivista francese AmigaNews.
Altri hobby: subacquea e viaggi.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
avallino@diff.org


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