L'angolo della narrativa
Cosa ci fa una sezione letteraria in una rivista informatica dedicata all'informatica?
Niente di particolare, o forse molto. Se ne sta lì, discreta, forse a ricordarci che prima dei bit c'erano le pagine, e prima di esse i rotoli di pergamena e di papiro, e prima ancora le tavolette d'argilla e le pareti delle caverne.
Forse serve a ricordarci l'insopprimibile bisogno umano di comunicare, ed Internet non ne è che la modalità più attuale. Perché "... l'umanità non è fatta di esseri isolati, ma di una comunicazione di esseri;
noi non siamo mai dati, neanche a noi stessi, se non in una rete di comunicazione con gli altri; noi siamo immersi nella comunicazione, siamo ridotti a questa comunicazione incessante di cui sentiamo la mancanza anche
nel fondo della solitudine: come suggestione di possibilità multiple, come attesa di un momento in cui la solitudine si risolve in un grido che altri odono" (Georges Bataille, La letteratura e il male, Milano, 1987, SE, pagg. 180-181).
Si è adottato il verbo "navigare", sia pure in senso figurato, per indicare le escursioni nelle reti informatiche, ed allora "mi punge vaghezza"
di proporre proprio il tema del viaggio quale filo conduttore di questa rubrica.
Un viaggio non è semplicemente spostarsi da un luogo ad un altro, è ben altro.
È un'esperienza, esistenziale, culturale, spirituale.
La mia generazione ha fatto della vita "on the road" un vero e proprio mito.
A chi vuole seguirmi proporrei quindi, come inizio, la più celebre figura di viaggiatore della cultura occidentale: Ulisse.
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