"I Love you": maggio 2000, cronache dal dopobomba. di Andrea Vallinotto
C'è chi piange e c'è chi ride
Al di fuori del coro dei media, si sono collocati proprio coloro che dal virus non sono stati toccati, anzi hanno ricevuto di riflesso pubblicità positiva; si tratta dei vari sistemi alternativi. Fanno quindi festa Amiga, Linux, BeOS (ci ha pensato lo stesso Gassé in un Bemessage) e tutti gli altri.
Persino gli utenti di sistemi Windows ma che non usano OutLook sono rimasti immuni al contagio.
La diffusione del virus è stata così capillare perchè OutLook è dato insieme alle varie versioni di Windows (in particolare W98); insomma: molti non si sono dati la briga di mettere in dubbio la sicurezza delle porte perchè queste venivano date in omaggio con ... le finestre.
Sull'altra sponda del fiume, se la ridono i vari: Thor, YAM, Pine, Elm, Kmail, Balsa e persino Netscape; certamente in minoranza, ma più al sicuro.
Solo negli ultimi giorni tra i media si è aperto qualche spiraglio: USA Today il 17/5 cita in prima pagina lo studente filippino Onel Guzman che tenta di schivare le pesanti accuse attribuendo parte della colpa a Microsoft: "Se si potesse investigare la Microsoft per questo caso, si vedrebbe che molte delle loro linee di prodotti sono vulnerabili ai virus".
Il noto quotidiano statunitense dà anche il sacrosanto diritto di replica all'accusato, ruolo nel quale il gigante del software incomincia a sentiri nella parte.
Dalla risposta si capisce subito dove vadano a finire i soldi spesi da Microsoft per il marketing, voce preponderante nel bilancio sullo sviluppo software: "Chiunque ha fatto ciò deve prendersi la responsabilità per i propri atti.
Hanno deliberatamente attaccato i prodotti della Microsoft ed i suoi clienti".
La nota software house (e quant'altro) si pone quindi sullo stesso piano delle vittime del virus, che hanno invece devono i propri problemi ad entrambe.
Anche tra i media italiani si è avuta qualche avvisaglia di cambiamento; questo è avvenuto in coincidenza con l'uscita di un secondo virus, denominato "New Love", che al contrario del suo predecessore, è più nocivo.
Venerdì 19, al TG2 della notte, un servizio dal NewYork sul nuovo virus spiegava che questi attacca come il precedente "solamente i sistemi Windows".
Si è fatta persino avanti "La Repubblica":
sabato 20 il noto quotidiano, che in precedenza aveva ospitato le difese di Bill Gates contro l'antithrust americano direttamente in prima pagina, osa dire che "anche questo [virus] zampetta lungo il diffusissimo canale di posta Microsoft, chiamato 'Outlook'"; viene persino aggiunto che il virus è scritto "nel solito linguaggio di programmazione usato dai pirati meno sofisticati, il VBS, Visual Basic".
L'articolo non è firmato, è solo attribuito al "nostro inviato" (forse dalla Siberia?).
È anche provabile che la situazione non cambi, che questi ultimi esempi siano solo episodici, che cioè passata la bufera tutto torni come prima.
Ma sicuramente qualcosa deve essere successo; se non altro, molti tra gli "adetti" non avranno potuto notare che quando il loro sistema con Windows era messo sottosopra da "I love you" intanto il collega accanto, o l'amico, o il vicino di casa, se la rideva perchè usa Linux, BeOS, Amiga, FreeBSD, o un qualunque altro sistema alternativo.
Come evitare che virus simili attacchino il vostro sistema?
La risposta sorge ormai spontanea: cancellate l'inutile programma OutLook, ce ne sono altri, documentatevi.
Se temete invece altri attacchi possibili sui sistemi Microsoft, la risposta è altrettanto semplice, utilizzate altri sistemi operativi (Linux, BSD, etc...).
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