L'importanza di un sito Internet per l'azienda
"In Italia, per trent'anni, sotto i Borgia, ci furono guerre, terrore, assassinii e sangue, e tutto ciò produsse Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera c'è sempre stato amore fraterno, quattrocento anni di pace, democrazia, e cosa ha prodotto tutto ciò? Gli orologi a cucù." Orson Welles, Il terzo uomo.
Alcuni mesi fa ho partecipato a Webonomics, una serie di incontri organizzati dalla
Facoltà di Economia dell'Università di Torino dove i protagonisti della cosiddetta New
Economy, quella basata su Internet, raccontavano le loro esperienze con la Rete.
Il rappresentante di una nota azienda di telefonia mobile, quella "in verde", per
intenderci, ad un certo punto del suo intervento ha detto una cosa che mi ha alquanto stupita: gli imprenditori italiani vogliono sì un sito per la loro azienda, ma solo
per non sfigurare con i loro colleghi/concorrenti. "Il problema è presentarsi in
Confindustria e dare un bigliettino da visita con la scritta www". Queste sono state più o meno
le sue parole. Non è importante com'è fatto o a cosa serve, l'importante è che ci sia,
è poter dire: "Internet ce l'ho anch'io".
E' un vero peccato che ci sia un atteggiamento di questo tipo da parte
dell'imprenditoria italiana, famosa in tutto il mondo per estro, fantasia e creatività, è un peccato che uno strumento così potente non solo non
venga preso nella giusta considerazione, ma non venga sfruttato per il business
dell'azienda.
Questo atteggiamento è stato confermato da una ricerca di Merril Lynch pubblicata
da "Il Sole 24ore" che pone l'Italia come fanalino di coda nel tasso di sviluppo della New Economy, valutazione effettuata in base a quattro parametri: flessibilità nel mercato del lavoro, regolamentazione del mercato (nei
quali l'Italia figura all'ultimo posto), diffusione delle tecnologie e
evoluzione del mercato dei capitali. La Svizzera è al quarto posto.
Eppure Internet rappresenterà sempre più il primo contatto che un qualsiasi
interlocutore (fornitore, cliente, etc.) avrà con l'azienda, e, come si sa, la prima
impressione ha una certa importanza.
E anche se questo non avviene oggi, l'azienda non può certo difendersi dietro scuse
del tipo "ci penserò poi", qualunque manager conosce l'importanza della
pianificazione e il rischio e le conseguenze di arrivare tardi.
Già oggi gli studenti universitari americani, prima di inviare il loro curriculum alle
aziende, ne visitano il sito per operare una prima scelta. Il futuro è già qui.
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