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Narrativa

diff Zero, ... eppur si muove!

... eppur si muove!
di Sergio Ruocco

"Computer science is no more about computers
than the astronomy is about telescopes."
E.W. Dijkstra

Ad un anno e mezzo di distanza dall'acquisizione della tecnologia Commodore-Amiga, la sezione di Ricerca e Sviluppo di Gateway ha finalmente emesso il primo vagito.
Allan Havemose, sotto la direzione di Jeff Schindler, ha illustrato alla conferenza sviluppatori di Colonia i piani di sviluppo del nuovo sistema operativo Amiga OS 5. Le fondamenta di AmigaOS 5 sono quelle del famoso microkernel QNX, già leader indiscusso del mercato dei sistemi operativi realtime per apparecchiature embedded basate su processori x86.

QNX

Attorno al microkernel QNX - approssimativamente corrispondente al "vecchio" Exec - verranno costruiti gli strati superiori del sistema operativo, organizzati presumibilmente in librerie, device e funzioni, e comunque in un'architettura il più possibile moderna e "AmigaOS-like", quando quella standard offerta da QNX è POSIX-like, cioè molto simile a Unix.
Pregio principale di QNX, oltre alle sue qualità realtime e a un decennio di collaudo sul campo, è che il protocollo di comunicazione tra processi è basato su messaggi (come Amiga Exec), e non su meno eleganti e più insidiosi meccanismi basati sulla memoria condivisa.

In più i messaggi di QNX sono trasparenti alla rete, cioè due processi comunicanti possono indifferentemente alternarsi in multitasking nello stesso nodo di elaborazione, come girare su due CPU diverse separate da migliaia di chilometri di distanza e in comunicazione via satellite, senza che il programmatore debba neanche ricompilarne il codice.

AmigaOS 5, rispetto a soluzioni più tradizionali a kernel rigidi e monolitici come Linux, OS/2 e Windows, dovrebbe, e dovrà, permettere di ripartire dinamicamente e distribuire fluidamente applicazioni, interfacce utente e funzioni a seconda dell'ambiente hardware in cui si ritrova ad operare. Un passo avanti, se considerate che per fare modifiche sostanziali a Linux bisogna ricompilare il kernel, e collegare un dispositivo a caldo a Windows è quasi come agitare la nitroglicerina...

Secondo voci di corridoio Amiga Inc. avrebbe preferito BeOS, ma a causa delle richieste eccessive della Be per una licenza (o l'esclusiva ?) del loro sistema operativo avrebbe ripiegato su QNX, che sebbene circoscritta al solo micro-kernel rimane comunque un'ottima scelta.

AmigaOS 5, cui prodest ?

L'obbiettivo di Amiga Inc. è far diventare AmigaOS il sistema nervoso di un'intera galassia di elettrodomestici informatici finora scollegati e indipendenti, dei quali il computer è solo la punta dell'iceberg.
Per questa ragione, una volta completato, AmigaOS 5 sarà offerto in licenza a terzi, costruttori di computer, ma non solo, che lo utilizzeranno per dare flessibilità, intelligenza e "programmabilità" a svariati "elettrodomestici informatici" come consoles, network computer, set top box, decoder satellitari e DVD, e altre periferiche multimediali. Tra i nomi che circolano c'è Philips, e si parla di un accordo con VISA, evidentemente per il commercio elettronico.

Per ulteriori dettagli su AOS 5 vi rimando al reportage dalla conferenza di Colonia in questo stesso numero di diff, per dedicare il resto di questo pezzo a considerazioni a più ampio spettro sulle intenzioni di Amiga Inc., inserite nella cornice attuale del resto del panorama informatico.

Chi dorme non piglia pesci

Attendere due anni prima di fare il primo passo non è andato a vantaggio di Amiga Inc., che oggi non è affatto la prima società con questo tipo di progetti, e nemmeno l'unica ad avere scelto QNX per questi scopi. Numerosi costruttori di settopbox e decoder digitali per cable-TV e satellitari hanno già mostrato e messo in produzione in USA e Giappone prodotti analoghi basati su questo e altri sistemi operativi: ad esempio la nuova console a 128 bit Sega DreamCast (che oltre ai giochi offre connessione a Internet) è basata su Windows CE.
Il rappresentante più recente e più famoso di questa categoria di nuovi oggetti informatici è però il Cyrix WebPad, un prototipo di "tablet-computer" (tavoletta-computer) mostrato dalla Cyrix al Comdex. Si tratta di un computer portatile con l'aspetto di una tavoletta, con display LCD, e penna per touch-screen come dispositivi di I/O primari.

Il WebPAD è basato sul microprocessore x86 compatibile MediaGX della stessa casa, che integra nello stesso package la CPU e i chip grafici a audio. Le prestazioni della CPU non sono alla pari delle ultime CPU Intel, ma grazie alla leggerezza di QNX, sono più che sufficienti a navigare e gestire la posta comodamente sdraiati sul letto: la pad scarica pagine, immagini e email da un ponte radio con una stazione fissa connessa a Internet. Bill Gates in persona ha ammirato questa meraviglia, borbottando a denti stretti "Perché non siamo in questo mercato?"...scommettiamo che alcune teste rotoleranno?

Sistemi alternativi

A quanto pare anche per i classicissimi PC da scrivania non esiste più solo Windows: quello che solo due anni fa poteva parere ai meno lungimiranti un semplice sogno di visionari si sta concretizzando ad una velocità superiore alle aspettative dei più ottimisti, spiazzando, tra gli altri, la stessa Microsoft!

Linux everywhere 

L'affermazione di Linux sta dimostrando a tutto il mondo che la notizia della "morte di Unix" (per mano di NT) predetta da autorevoli analisti e riviste, era perlomeno "grandemente esagerata".
A partire dalla scorsa estate, seguendo attentamente la diffusione di Linux tra gli utenti più evoluti, oltre che le mosse dei concorrenti, Netscape, IBM, Intel, Sun, Oracle, Corel, SyBase, HP, Lotus (indovinate chi manca...) hanno annunciato chi prima chi dopo il loro supporto a Linux, chi per mezzo di sostanziosi investimenti in società collegate, come hanno fatto Intel e Netscape con RedHat, chi con il porting delle applicazioni di punta già disponibili per Windows 9x e NT, come WordPerfect, il database Oracle 8, la suite Corel Office ecc.

All'interesse dei numeri due dell'informatica è seguita a ruota quella della stampa specializzata e non: da PC Week e PC Magazine (USA) al New York Times e Washington Post, sono apparsi articoli in favore di Linux come credibile alternativa a Windows (NT) come sistema operativo di rete.
Guadagnate le luci della ribalta a furor di popolo la comunità Linux si è resa conto che per raggiungere, per dirla con una vecchia battuta del suo creatore Linus Torvalds, la "total world domination" occorre venire incontro anche alle esigenze degli utenti comuni, quelli casalinghi, e del mercato SOHO (small office, home office).
Da qui la nascita di "distribuzioni" con manuali stampati e illustrati in vece di criptici "how to" sparsi per la rete, installazioni semi-automatiche guidate passo-passo, e lo sviluppo di interfacce grafiche che trasformino il tradizionale ambiente Unix basato sul CLI di Linux in qualcosa di molto simile a Windows, o una comune workstation grafica come Sun o Silicon.

Last but not least stanno apparendo pacchetti software per Linux, sia commerciali sia free, indirizzati a utenti che utilizzano il computer per scopi diversi da quelli di un amministratore di rete Internet o di uno sviluppatore C, come grafica, musica, e anche un discreto numero di giochi.

Free Software e OpenSource

Il software disponibile per Linux sia freeware sia commerciale sta crescendo rapidamente in quantità e qualità anche grazie all'affermazione del Free Software.
Il concetto di software "free" ("free" inteso nel senso di libero, non necessariamente gratuito) è stato inventato da Richard Stallman all'inizio degli anni '80 quando era ricercatore all'MIT, e formalizzato legalmente con la famosa licenza pubblica GNU (GNU Public License).

Il software rilasciato dagli autori sotto licenza GPL può essere liberamente distribuito, modificato e ceduto a terzi dagli stessi utenti, anche a pagamento, senza infrangere alcuna cervellotica licenza purché se ne renda disponibile il sorgente con tutte le modifiche apportate.

La diffusione universale di Internet e di strumenti controllo dello sviluppo distribuito di software hanno permesso di coordinare in maniera efficace ed efficiente il contributo disinteressato di centinaia o migliaia di programmatori e ricercatori sparsi in tutto il mondo, dai quali il software free ha ricevuto un impulso impressionante, e ora vive una seconda giovinezza dopo essere stato relegato per anni in uno stato di semi-clandestinità.
Sotto licenza GPL sono nati e prosperano il compilatore GCC, che ora evolve sotto il nome di EGCS, il sistema operativo Linux, il server WEB Apache, il SendMail, il postino virtuale che smista miliardi di email in tutta Internet, e con licenze ancor più liberali i sistemi operativi NetBSD, i linguaggi Perl e Pyton. Il CD-ROM GeekGadgets prodotto da Fred Fish è composto da porting Amiga di molti programmi in licenza GPL.

Microsoft e il Free Software

Il free software, che alcuni preferirebbero ribattezzare "Open Source", solo per non terrorizzare ragionieri e uffici legali delle multinazionali, ha attirato le poco desiderabili attenzioni della Microsoft.
Due documenti interni Microsoft sono stati inviati a Eric Raymond, l'autore del famosissimo articolo "The Cathedral and the Bazaar" che spinse Netscape a rendere disponibile il sorgente del browser Communicator. Nei memoriali (il consulente di) Microsoft si dice estremamente preoccupato della efficacia del modello OpenSource e delle licenza GPL, e della validità tecnica del sistema operativo Linux, a suo dire superiore in alcuni punti a Unix commerciali e (eresia!) allo stesso NT, e allo scopo di intralciarne la diffusione propone di sviluppare nuovi "standard" proprietari per escludere il software free dal mercato. E su questo, com'era immaginabile, Internet è esplosa.

Microsoft ha gettato acqua sul fuoco classificandole come "opinioni personali di un dipendente non necessariamente condivise dalla società", e poco dopo ha cercato di utilizzarli come "prova" che non esercita un monopolio sul mercato dei sistemi operativi nel processo che la vede accusata dal Dipartimento di Giustizia e altri venti stati americani per abuso di posizione dominante.

Alchimie a parte, mentre la situazione finanziaria Microsoft è quanto mai solida, quella tecnica è quanto mai incerta: il tanto chiaccherato NT 5, già in ritardo di sei mesi, è stato ulteriormente rimandato di un anno e probabilmente non sarà usabile prima del nuovo millennio, Windows CE stenta a trovare la sua collocazione nel mercato dei sistemi embedded realtime, chiavi di volta della onnipresente convergenza digitale, e Windows '98 negli uffici è diventato il capro espiatorio di ogni magagna informatica e non.

Se le tendenze delineate sin qui non cambiassero, nella peggiore delle ipotesi per Microsoft si prospetta una "morte politica", del tutto simile a quella di IBM nei personal dopo l'uscita dei cloni PC con il 386: la società esiste ancora, costruisce e vende ancora milioni di PC con buon successo, ma la sua influenza diretta e indiretta sul mercato è pari a quella del due di briscola. Nel giro di cinque anni Microsoft potrebbe tornare ad essere uno dei tanti produttori di software per ufficio, magari il primo e quello finanziariamente più solido, ma quasi del tutto privo di potere politico sui concorrenti e sugli innovatori.

Intel

Se Microsoft piange, Intel non ride: rimandato dalla fine del '98 ai primi del 2000 il primo processore a 64 bit Merced, Intel si sostiene solo sull'aggiornamento dei vecchi processori x86 per PC, costosi e avidi di corrente, mentre il resto del mercato dei semiconduttori si sta concentrando su soluzioni RISC a basso costo e assorbimento per sistemi embedded. Man mano che il nuovo avanza, Intel è sempre più esposta al vento del cambiamento che già sta sferzando Microsoft.

Per questo Intel sta tentando di correre ai ripari, politicamente sottolineando la sua distanza da Microsoft finanziando RedHat (Linux) e Be Inc., e tecnicamente lavorando a nuove versioni dello StrongARM, per offrire una CPU alternativa più allineata alle esigenze delle nuova informatica personale. StrongARM è una semplicissima cpu RISC a bassissimo assorbimento di corrente comprata obtorto collo a fine '96 da Digital come parte dell'accordo extra-giudiziale sull'infrazione di brevetti su Alpha.

BeOS logo

Alla Apple il nuovo corso impostato da Steve Jobs a partire dall'estate del 1997 segnò la fine della politica delle licenze MacOS e dei computer PowerPC Mac-compatibili. A partire dalla serie G3 Apple non rilascia più le informazioni indispensabili per il porting di sistemi operativi come BeOS, così la Be Inc. si è vista costretta ad un porting su x86.

La prima versione di BeOS per Intel (e "vecchi" PowerPC) è stata la Release 3, della scorsa primavera, ma supportava una ridottissima serie di schede audio e video. Con la recentissima BeOS R4 la suite di driver PC si è notevolmente arricchita, l'architettura software a supporto di Audio-Video è stata rinnovata, il sistema di sviluppo per Intel è basato sul compilatore free EGCS (meglio del CodeWarrior), e sono cominciate ad apparire le prime applicazioni "multimediali", soprattutto nel campo audio.

BeOS R4 PowerPC (per BeBox e "vecchi" PowerMac) è disponibile e alla pari della versione Intel, ma se la situazione di stallo del mercato dei computer dekstop PowerPC non cambia entro due release, la piattaforma PPC potrebbe essere abbandonata. Dopo le decisioni di Jobs, IBM e Motorola hanno fatto capire che da parte loro non sono più interessate a supportare e sopportare guerre di religione con le mani legate dietro alla schiena in una nicchia del mercato dei "vecchi" computer desktop, e preferiscono concentrarsi sulle applicazioni del PowerPC nelle telecomunicazioni e nei sistemi embedded.

Apple

Apple da parte sua prosegue sulla nuova-vecchia strada, con sistemi chiusi venduti con buon successo allo zoccolo duro degli utenti, e a chi è logorato da Windows, ma senza incidere più di tanto sul resto del mondo informatico.

A simboleggiare la svolta epocale da tutti attesa e auspicata per uscire dalla pozzanghera dal 5% del mercato, che doveva essere rappresentata da MacOS X (ex-Rhapsody, atteso per l'estate del 1998...), sarà invece presumibilmente una nuova linea di computer portatibili economici con una versione speciale di MacOS in uscita durante il 1999, assieme ai nuovi modelli con PowerPC G4, gli ultimi potenti PowerPC su cui sembra stia lavorando in gran segreto Motorola. MacOS tradizionale è giunto alla versione 8.5, ma come per Windows le nuove release non suscitano quasi più interesse: anche per Apple l'innovazione non abita più qui.

Sun Java

Java 1.2, rinominato dal marketing Java 2, è stato presentato con grande fanfara l'8 Dicembre a New York: dopo due anni di ampliamento a rotta di collo per tentare di coprire tutte le esigenze presenti, passate e future dell'informatica, dal tostapane al mainframe, Sun sta finalmente consolidando la piattaforma Java.

Stando alle dichiarazioni Sun, la nuova versione è la prima completa, stabile e coerente, in cui i difetti di gioventù sono stati eliminati o smussati, le carenze colmate, le richieste degli sviluppatori esaudite.

Il linguaggio unito alla nutritissima collezione di classi ("librerie" in gergo Java) che vanno dalla grafica 2D e 3D, dalle GUI al Drag&Drop, dall'accesso ai Database, all'interconnessione di dispositivi intelligenti (Jini), permette di sviluppare rapidamente applicazioni robuste che funzionano ovunque vi sia un'implementazione 100% Java compatibile.
Amiga Inc. ha già annunciato che Java sarà una componente fondamentale di AmigaOS 5.

AOL e Netscape

L'ultima notizia bomba è l'acquisizione della stremata Netscape da parte di AOL (America On Line), il gigantesco Internet Provider americano con milioni di abbonati in tutti gli USA, in collaborazione con Sun. Sun gestirà lo sviluppo del software Netscape, e fornirà hardware (server Solaris, ma anche network computer per i clienti) ad AOL.

Nel frattempo lo sviluppo di Mozilla (Netscape free) prosegue indisturbato. Grazie alla disponibilità del sorgente, un gruppo di sviluppatori ne ha realizzato una versione "light" che occupa un paio di megabyte di memoria, contro la decina della versione completa. Mozilla Light, nome in codice Gecko, è stato pensato per sistemi portatili con processori più deboli dei Pentium II a 400 MHz necessari a muovere Netscape Senior.

Conclusioni

Cosa possiamo concludere dopo questo rapido excursus sull'informatica di questa fine '98?
Innanzitutto che nel giro di qualche anno anche le ultime ombre dell'Impero del Male dovrebbero essere alle nostre spalle, e quindi un nuovo Rinascimento informatico incentrato su Internet, commercio elettronico, convergenza digitale e free software potrà dar vita e spazio non a uno, ma a dieci nuovi Amiga.

Per l'informatica in generale personalmente mi auguro che qualcuno riesca ad andare anche oltre queste ormai consunte "visioni di fine millennio", tratteggiate in forma meno definita ma non meno evocativa ed efficace già trent'anni fa da Marshall McLuhan, il sociologo canadese che rivoluzionò lo studio dei media moderni.
E non saranno certo le specifiche dell'ultimo dei superchip o un sistema operativo multitasking dal nome esotico ad aiutarci a vedere più chiaramente e più lontano.


LINUX
AMIGA
OPENSOURCE


Dott. Sergio Ruocco
Consulente e giornalista informatico da oltre dieci anni, è stato tra i principali collaboratori di Amiga Magazine (Italia), presso la quale ha anticipato alcuni degli scenari attuali dell'informatica personale.
Motore ed re-inventore di IPISA, una serie di convegni annuali di informatica personale che si sono tenuti a Milano dal 1993 al 1997, ha incentrato le ultime due edizioni sulla presentazione e lo sviluppo di "Sistemi Alternativi", ospitando tra i relatori Richard Stallman di Free Software Foundation (Boston, USA), Sun Microsystems e Be Inc.
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti, è laureato in Scienze dell'Informazione presso l'Università Statale di Milano.
Tra gli interessi professionali e di ricerca: linguaggi di programmazione e compilatori, architetture di microprocessori e DSP, sistemi Real-Time, analisi e strategie tecnologiche e di mercato in ambito informatico.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
srg_ruocco@diff.org


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