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Narrativa

Utilities ed inutilities di rete per la rete e per Internet
di Andrea Vallinotto

VNC: come collegarsi da remoto e controllare completamente il proprio computer.

Nel mondo PC o Macintosh esistono svariati software, tra i quali PCAnyware e Timbuktu Remote che permettono di collegarsi al proprio computer tramite la rete ed utilizzarlo in maniera pressoché integrale.

VNC permette di fare altrettanto con due fondamentali differenze: è libero, non si deve pagare nulla, ed è multipiattaforma.
Multipiattaforma significa che si possono fare davvero interessanti combinazioni, come controllare con un Amiga un altro Amiga ed un PC con FreeBSD, usare da una macchina Linux una macchina con WindowsNT (e farlo piantare) e tutte le combinazioni possibili ed immaginabili. Sul sito dell'autore dei due programmi (client e server) per Amiga ci sono degli snapshot interessanti, come quello di un PC con Linux che controlla un'Amiga che controlla lo stesso Linux.
Su Amiga esistono due alternative per usare VNC: AmiVNC e l'accoppiata VVA e AVNC. Il nostro test prende in esame quest'ultimi due, perché più nuovi e più completi (AmiVNC è solo un client); questa è l'homepage dell'autore.
La prima cosa importante da comprendere, è che VNC si basa sull'idea di display, che è ciò che si vede dal computer client che si connette al server. Nel caso di Amiga, questo concetto su AVNC viene realizzato elegantemente assimilandolo ad uno schermo Intuition sotto Picasso96. Ma attenzione, non bisogna farsi confondere dal fatto di avere dei nuovi screenmode disponibili: con quelle modalità non si vedrà nulla sul computer "locale", bensì verranno messi a disposizione quegli schermi per il VNC, che li visualizzerà sulla macchina client. Bisogna configurare la macchina da controllare (il server) in modo che sia lanciato l'apposito driver (situato come al solito in Devs:Monitors). Quindi si procede lanciando il server vero e proprio (AVNC) e aprendo uno schermo con uno screenmode di quelli inseriti da AVNC.

Gli screenmodes aggiuntivi di AVNC
La dotazione di base prevede tre tipi differenti di monitors, rispettivamente a 8, 16 e 32 bit. Queste modalità rispecchiano i vari formati di colore che il protocollo di VNC supporta. Per un utilizzo pratico e veloce del server VNC, conviene far aprire il WorkBench su uno degli schermi VNC; così si è sicuri che lo schermo non si chiuderà mai e da quello schermo si può cominciare a lavorare con tutte le potenzialità dell'Amiga controllato.
Durante il test del server, è venuto a galla un piccolo problema: per ottimizzare il carico di CPU, AVNC oltre ad agire come driver di Picasso96 usa l'MMU (Memory Managment Unit); bene, la versione testata (la beta6) non riesce a funzionare con l'mmu.library di Thomas Richter. E` quindi indispensabile usare un sistema che non utilizzi molto l'MMU, come le librerie 040-060 di Phase5 o le librerie native AmigaOS (3.1 o 3.5).

Nello screenshot qui sotto, si vede una macchina con FreeBSD e Gnome che controlla un Amiga.

FreeBSD che controlla un Amiga
FreeBSD configurato con X11R6 ed il window manager Afterstep, GnomeICU, VNC client che visualizza uno schermo di un Amiga remoto

Altro discorso va fatto per il contrario, cioè per il client (VVA); questo agisce come un semplice programma, nella cui icona vanno specificati l'indirizzo della macchina da contattare e la password di accesso; la cosa notevole di VVA è che sono disponibili varie succulente opzioni, come quella di aprire uno schermo apposito per la visuale o, per i possessori di PicassoIV, di usare una finestra PictureInPicture, ridimensionabile a piacere e non vincolata nei colori dal desktop sul quale appare.
Nello snapshot qui sotto (cliccare sull'immagine per avere la schermata 1:1) si vede la situazione opposta a quella precedente: l'Amiga che controlla una sessione XWindow di FreeBSD, con AfterStep come window-manager e Netscape 4.7.

Attenzione: immagine enorme!

VNC: conclusioni

VNC è sicuramente un'ottimo software, che potrebbe prendere il posto di PCAnyware e vari simili, anche perché multipiattaforma. Ma ci sono anche delle controindicazioni: infatti i sistemi che si vogliono controllare devono essere ben configurati; ad esempio per Amiga bisogna assicurarsi che tutti gli screenmode delle applicazioni aperte da remoto siano giusti, e questo deve essere fatto con un'opportuno screen promoter, come ModePro. Per controllare da Amiga, nel caso mostrato (verso una macchina Unix-like) è necessario configurare la partenza in automatico del server, ma è comunque necessario lanciare la propria utenza tramite telnet, come si vede nell'esempio di sopra (la finestra Telnet è seminascosta in basso a destra). Esistono poi problemi specifici della versione Amiga, che riguardano la non perfetta individuazione delle aree danneggiate (si veda anche qui lo screenshot); ma questi sono problemi di gioventù; come sempre, è bene controllare ogni tanto l'homepage dell'autore per nuove versioni.
L'unico grosso problema di VNC è che è estremamente lento: lo standard attuale non prevede la compressione dei dati inviati, penalizzando le prestazioni; uno schermo 1024x768 a 16 bit occupa qualcosa come 1,536 Mega; ovviamente questi vengono inviati solo all'inizio, perché poi sono trasmesse solo le differenze al frame precedente. Quindi è consigliabile usare VNC su reti locali, o poco più.


LINUX
AMIGA
BSD


Andrea Vallinotto
Studente di Informatica all'Universtità degli Studi di Torino.
Utente e sviluppatore Amiga, programma, quando ha tempo, in C e ARexx.
Collabora come free-lance (senza sapere dove poi atterra) alla rivista francese AmigaNews.
Altri hobby: subacquea e viaggi.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
avallino@diff.org


 



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