Diff il nuovo servizio informativo Numero ZERO |
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Il servizio |
La posta dei lettori
Ed ecco la prima lettera che descrive una evoluzione, diversa da quelle che
vorremmo proporre qui su diff, ma certamente apprezzabile e degna per molti
utenti Amiga ma non solo. Da Amiga ad iMac
Ciao a tutti, Come molti amighisti di lungo corso che, espanso oltre ogni limite il proprio sistema, cominciano a vedere sempre un minore riscontro tra milionate spese e prestazioni incrementate, anch'io ho preso in esame altri sistemi operativi ma sempre con un occhio di riguardo alla diffusione sul mercato di hardware e software supportati da quel sistema. Per un certo periodo ho affiancato al mio 4000T un clone AMD K6/233 assemblato dopo una certosina ricerca dei componenti che ritenevo i più validi sul mercato (motherboard con 1Mb di cache, Matrox Millennium II, AWE64Gold, Adaptec 2940UW...) e per un po' andava tutto abbastanza bene.
Indimenticabile l'esperimento, perfettamente riuscito, di collegare le
estremità della catena SCSI ai due controller rispettivamente Amiga e PC
avendo così accesso bilaterale a tutte le periferiche intermedie.
Non contento, da PC ho iniziato la scansione di un
documento dal Microtek E6 (esterno) poi da Amiga copiavo un migliaio di
file da un altro Aminet posto nel masterizzatore Yamaha (esterno) nell'hard
disk montato dentro l'Amiga.
Tornando a bomba, le cose per un po' sono andate avanti tranquillamente,
poi in modo graduale il sistema (PC) sembrava deteriorarsi inesorabilmente
con scadimenti di prestazioni sempre più marcate, schermate blu con
temibili codici di errore, impossibilità di lanciare i programmi per
mancanza della tal libreria o della tal risorsa...
Di Linux, BeOS, NeXT non voglio sentir parlare:
Esiste un sistema del genere? Già, un Macintosh: il giusto compromesso tra stabilità di sistema (tipica di Amiga), potenza di calcolo e supporto di mercato (la base dei PC). Il costo di acquisto é conveniente se rapportato a quanto occorrerebbe spendere su Amiga per avere prestazioni paragonabili ma certo ancora alto se confrontato con la media dei cloni PC, ma a parziale discolpa di Apple bisogna rammentare che è rimasta ancora l'unica casa "consumer" a realizzare in proprio sia le macchine sia il sistema operativo da esse utilizzato e per di più in un segmento di mercato relativamente ristretto (il 5% del totale). E' comunque lecito attendersi per i prossimi mesi ulteriori ritocchi dei prezzi verso il basso grazie allo spostamento di molte delle linee di produzione verso l'Est asiatico.
Noi utenti Amiga abbiamo sempre ridacchiato degli utenti Mac per la
eccessiva banalità e limitatezza d'uso del MacOS ed anche perchè il tipico
utente Mac tende ad essere snob e vanitoso, quasi appartenente ad una casta
sacerdotale, e questo se da una parte può essere una reazione psicologica
al fatto di essere comunque in pochi, dall'altra ha contribuito a creare in
loro una certa ignoranza informatica semplicemente dovuta ad una reale
non-necessità di saperne più di tanto:
Come utente Amiga passato al Macintosh mi sono trovato
benone: Per farvi capire quanto l'utente Mac sia sottovalutato dagli stessi negozianti, quando ho ritirato lo scatolone con dentro il computer da un noto negozio Mac di Torino, ho chiesto delucidazioni sul tipo di RAM da installare per future espansioni e qui il commesso è partito con una paranoia sull'assoluta opportunità di fare eseguire a loro l'operazione (servizio gratuito, per carità) e quando con gelida calma gli ho risposto che da anni maneggiavo senza problemi hardware di ogni tipo e provenienza e che così come questo iMac era stato chiuso, così si poteva riaprire, si è quasi indignato... :-).
Veloce, uno splendido monitor 15" integrato, doppie porte USB, CD-ROM 24x,
Hard drive 4Gb, 32Mb di RAM generica (adesso espansi a 96), 2Mb di RAM
grafica, Modem V90 di serie, Ethernet... manca niente? Sulla mancanza del floppy disk e sulla impossibilità di collegarne uno (a meno di non rivolgersi ai soliti costosi Floppy USB) si potrebbe discutere a lungo ma l'annuncio fatto da più parti di nuovi e più capienti memorie di massa removibili dovrebbe colmare questo gap (Iomega Zip, Imation SuperDisk, CD riscrivibili, Back-Up a nastro).
Idem per eventuali
periferiche IDE.
Per fortuna lo standard USB sta incontrando sempre maggior favore anche negli ambienti PC e questo dovrebbe garantire la sua affermazione unitamente ad un calo dei prezzi.
Il software in bundle con l'iMac (a parte l'osceno Nanosaurs) è di ottimo
livello e, tralasciando gli educational troviamo programmoni come
ClarisWorks 5.0 (potete cominciare ad usarlo con profitto senza leggere una
riga del manuale, davvero!), lo sparatutto 3D MDK (su CD incluso), Kai's
Photo Soap (idem) e nel menu Mela troviamo il link verso un piccolo
gioiello che a mio avviso meriterebbe di essere molto più pubblicizzato: la
calcolatrice grafica. Internet è nativo, con la possibilità di scegliere tra Explorer e Navigator mentre la procedura di messa a punto é un po' rognosa. Per evitare perdite di tempo consiglio di scaricarsi quanto prima FreePPP che ha una gestione splendida di tutto ciò che sta tra il telefono ed il browser e consente inoltre di spingere la comunicazione seriale fino all'incredibile 230400 bps (stabile!) laddove di sistema non andrebbe a più di 57600.
Per quanto riguarda il software la situazione è più rosea che sotto Amiga
ma non così a buon mercato come sotto il PC: Per chi ama i giochi si può consolare con il porting di MAME per questa piattaforma e con il recentissimo emulatore PlayStation commercializzato da Connectix (per ora solo sul mercato americano). Concludendo, anche se ancora conservo il CD32 per motivi affettivi, in realtà non sento più il bisogno di tornare ad usarlo e proprio a coloro che stanno guardando oltre l'orizzonte Amiga consiglio, molto caldamente, di prendere in considerazione un Mac, se non un iMac. Finora non ho rimpianti per la spesa fatta che, per chi dovesse acquistarlo oggi, si aggira attorno ai 2.400.000 e sono sicuramente più soddisfatto di qualunque scheda PPC che avessi potuto installare su Amiga. Nessun patch, nessun task switching, nessuna strana libreria: tutto è nativo PowerPC, System compreso. Altro che AmigaOS 3.5... (se mai arriverà). Detto questo, saluto la redazione di diff con l'augurio di trovare il riscontro che merita.
Bye!
Come prima risposta, possiamo dire che proprio a metà Febbraio 1999 anche la stessa IBM ha dichiarato l'intenzione di fornire, su richiesta del cliente, con i propri PC anche il sistema operativo Linux o altri sistemi operativi non Microsoft garantendone inoltre il supporto tecnico al cliente stesso.
Per ora l'iMac si presenta come un ambiente rassicurante per l'utente
che non vuole calarsi nei panni di sistemista Uni* per usare il
proprio computer.
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