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Il PC alternativo
di Paolo Canali

Per installare i sistemi operativi alternativi senza incontrare brutte sorprese bisogna scegliere con cura i componenti del PC. Non tutto ciò che è ottimizzato per Windows 98 continua a funzionare bene anche fuori dal suo ambiente naturale: addirittura, certe schede non vengono riconosciute neanche da Windows NT di Microsoft!

Gli standard sono belli perché ce ne sono tanti tra cui scegliere.
Questo paradosso mi viene in mente spesso quando, essendo consulente informatico e appassionato di sistemi operativi, mi vengono passate le lettere o le telefonate dell'ennesimo utente che ha incontrato problemi nell'installare una distribuzione di Linux, BeOS o anche Windows NT.
La scena è sempre la stessa: tutto è iniziato tranquillamente inserendo un Cd-Rom nel lettore del computer. Si è conclusa 10-12 ore più tardi con il PC disassemblato e l'interessato, in evidente stato confusionale, che inizia ad eseguire le prove più impensate.

Tutto ciò si poteva evitare prendendo qualche precauzione prima di comprare il computer. Chi non ha pazienza e vuole solo sapere i miei consigli senza leggere le motivazioni, può saltare direttamente alle conclusioni.

Standard insufficienti

L'origine di tutti i problemi sta nell'architettura dei PC standard di mercato (un tempo si diceva "IBM compatibili"). Tranne qualche eccezione, i loro componenti non seguono nessuna regola precisa e quindi le differenze nei circuiti elettrici e nell'insieme di comandi accettati vengono risolte con i driver software. Poiché ormai la quasi totalità dei PC viene utilizzata con Windows 95 oppure Windows 98, molti produttori di schede o periferiche esterne forniscono supporto e driver solo per questi due sistemi operativi, disinteressandosi della minoranza che vorrebbe usare il PC in altri modi.

Anche le riviste informatiche danno informazioni insufficienti sul comportamento delle periferiche fuori da Windows. Infatti i driver necessari agli altri sistemi operativi vengono sviluppati solo per una minoranza di prodotti, e comunque con grande ritardo. Ma i fornitori concedono in prova i loro prodotti per un tempo molto limitato, quindi è praticamente impossibile provare il comportamento di schede e periferiche con sistemi operativi diversi da Windows 98.

Il problema è complicato da un altro fattore: lo stesso oggetto viene venduto con molti nomi diversi, oppure è venduto con un marchio diverso da quello del costruttore. Ad esempio le stampanti Hewlett Packard della serie L (5L, 6L) sono progettate e costruite da Canon; i masterizzatori Waitec e Traxdata sono prodotti da Philips, Matsushita ecc.

Neppure la marca garantisce più la similitudine di un certo modello con quelli precedenti, per i quali esistono driver per sistemi operativi alternativi. Viceversa, un apparecchio apparentemente incompatibile può essere identico a qualche modello supportato. Vediamo cosa possiamo fare per non perderci nel labirinto, esaminando il PC componente per componente.

Il processore

Il processore dà pochi problemi di compatibilità. I costruttori hanno fatto grandi sforzi per ottenere un comportamento omogeneo, e la mia esperienza conferma che i chip Intel, Amd, Idt, Cyrix e Sgs funzionano regolarmente negli ambienti Linux, BeOs e Nextstep. Tuttavia Amd, Cyrix ed Idt dichiarano ufficialmente solo la compatibilità con Windows 95/98; inoltre alcune istruzioni privilegiate dei processori Intel non sono implementate su 6x86, M2, Winchip e Winchip2.
In questi processori, i registri che abilitano le temporizzazioni veloci delle cache di secondo livello devono essere inizializzati in modo diverso dai chip Intel. A ciò provvede il Bios della scheda madre, ma anche il sistema operativo deve cooperare.

Per rimanere in casa Intel, anche i processori Celeron con cache di secondo livello integrata (i modelli 300A, 333, 400 e 466) hanno bisogno di una sequenza d'inizializzazione della cache particolare.

In definitiva qualunque processore ha ottime probabilità di funzionare con sistemi operativi diversi da Windows, ma per avere la certezza bisogna scegliere Intel Pentium Classic, Pentium MMX o Pentium II. Per il momento, Pentium II Xeon e Pentium III Xeon vengono usati dai sistemi alternativi come se fossero un normale Pentium II.

La scheda madre

La scheda madre è il componente più critico di tutti. In teoria sono tutte equivalenti, ma la realtà dimostra il contrario.
Diciamolo chiaro e tondo: molte delle schede madri in commercio non funzionano.
Resistono per le tre o quattro ore che sono il tempo di vita medio di Windows 95/98 (se non si usa solo per scrivere una letterina o guardare i pesciolini dello screensaver), poi bisogna resettare il PC. Collegando queste schede a uno strumento di misura si vedono segnali logici deboli, sporchi, tormentati da disturbi di ogni genere. Un vero disastro, che passa inosservato solo perché Windows non usa tutte le risorse hardware del PC e dev'essere riavviato spesso.

Mi chiederete chi sono questi produttori incapaci o disonesti, che ci rifilano le loro schede difettose sperando che a nessuno venga in mente di usarle al massimo delle possibilità. Ma non sarebbe corretto levare l'indice per accusare qualcuno senza dargli possibilità di difendersi; è più utile sapere i nomi di qualche scheda che funziona bene.
Chi è proprio curioso, può leggersi la prova comparativa di schede madri a 100 MHz realizzata dal sottoscritto e pubblicata sul numero di novembre 1998 di Chip. Lì troverete i nomi di alcuni dei modelli che hanno fallito i test. Quelle schede sono state pudicamente definite come "arrivate guaste" oppure "non compatibili con BeOs e Linux".
Da notare che erano tutti esemplari superselezionati, forniti direttamente da produttori affermati per una prova comparativa di prestazioni e qualità.
Visti i risultati, potete immaginare come sono certe schede che arrivano nei negozi.

Per fortuna esistono anche molte schede madri che funzionano bene, in particolare le schede prodotte da Asus. Questo non significa che tutte le altre schede madri sono indegne di un PC serio. Ci sono decine e decine di modelli che funzionano altrettanto bene, ma essendo meno vendute è più difficile valutare le loro caratteristiche e trovare le patch per correggere gli inevitabili difetti.
E, per dovere di cronaca, anticipo la risposta a una domanda che inevitabilmente mi farete: attualmente la mia scheda madre è una Abit BH6, di cui sono pienamente soddisfatto.

Per il momento è meglio stare lontani dalle schede madri basate sui chip-set VIA, anche quelle per Pentium II e Celeron. Potrebbe essere solo un falso allarme, ma ho notato personalmente (e mi sono stati segnalati) casi d'instabilità quando il PC resta acceso più di 48 ore; sembrano aggravati dalle schede grafiche Riva.

La scheda grafica

La valanga di videogames sempre più realistici ha provocato la rincorsa dei produttori di schede grafiche verso il motore 3D più potente, con effetti devastanti per chi non è interessato ai videogiochi in ambiente Windows 95/98.

I modelli escono di produzione in sei mesi, quindi i sistemi operativi alternativi supportano pochissimi chip grafici attuali. Il 90% dei loro driver è per modelli già fuori produzione. La situazione è un po'più rosea per Linux, ma anche in quell'ambiente solo poche schede hanno driver veramente stabili e installati automaticamente dalle principali distribuzioni.

La scheda Agp con il miglior supporto software in assoluto è Matrox Millenium II Agp. Le sue funzioni 3D sono praticamente inesistenti e le prestazioni 2D sono la metà di quelle di una scheda grafica dell'ultima generazione, ma è riconosciuta da ogni sistema operativo. Tra le schede più recenti, cominciano ad essere ben supportati l'acceleratore Riva TNT e la famiglia di chip Ati Rage. Gli ultimi modelli Matrox (G200) per il momento sono meno supportati della serie Millenium.

Fuori da Windows le prestazioni di una scheda grafica non hanno importanza. Escludendo le schede-relitto estratte da un 486 o da un Pentium 75, in ambiente Linux o BeOS la differenza tra una scheda grafica ad alte prestazioni ed una economica si riduce a pochi microsecondi guadagnati durante il tempo di spostamento di una finestra o pochi punti percentuali di carico Cpu in meno durante la riproduzione di un video. Differenze che non sono neppure percettibili "ad occhio".

Se il monitor è nuovo, le schede troppo vecchie si devono evitare per un altro motivo: creano un'immagine sfuocata, perché la loro sezione analogica è generalmente scadente. Questo è il limite delle schede con il chip S3 Virge originale, altrimenti ben supportate.

La scheda audio

C'è un solo modello di scheda audio compatibile con tutti i sistemi operativi disponibili per il PC: Creative SoundBlaster AWE64. La sua variante Gold si distingue essenzialmente per la sezione analogica più curata, adatta al collegamento con impianti Hi-fi.
Naturalmente si può scegliere anche un altro modello di scheda audio, che forse funzionerà bene anche con Linux e magari anche con Windows NT e BeOS. Forse. Provare non costa niente; però se invece di dubbi volete certezze, AWE64 è la risposta.
Assicuro che non sono sponsorizzato da Creative, ma vi riferisco quello che ho potuto sperimentare di persona tentando di usare schede diverse dalla AWE64. A proposito: qualcuno ha bisogno di una dozzina di schede audio "quasi" "praticamente" o "virtualmente" compatibili con la AWE64?

Il controller SCSI

Anche per il controller SCSI (o la funzione SCSI integrata nella scheda madre) la scelta è semplicissima: fuori da Windows funzionano tutti benissimo, purché appartengano alla serie Adaptec 2940.

Il motivo è molto semplice: nel corso degli ultimi 10 anni Adaptec ha incorporato tutti i produttori di controller SCSI (tranne due, che hanno il 4% del mercato e non sono stati acquistati solo perché l'antitrust americano ha bloccato la trattativa).
Le linee di prodotto così acquisite sono state aggiornate cosmeticamente e "riciclate" come prodotti Adaptec, assieme a tutti i relitti del passato (es: il modello 1540) tenuti in vita per questioni di compatibilità.

La serie 2940 è l'ultima realizzata integralmente da Adaptec, quindi con driver continuamente aggiornati. E' certificata da Microsoft e casualmente è tra le poche che vengono sempre correttamente riconosciute da Windows; per questo motivo è stata scelta dai produttori di periferiche Scsi per testare i loro prodotti.
I controller 2940 sono quelli che Adaptec regala ai laboratori prove delle riviste di computer che ne fanno richiesta. Per un produttore, mettere in commercio una periferica non compatibile con il 2940 sarebbe una mossa semplicemente suicida.

Il lettore CD-Rom

Scegliendo un lettore CD-Rom o Dvd-Rom con interfaccia Ultra Scsi è difficile incontrare problemi, ma il costo è alto e le prestazioni sono le stesse di un modello Eide. Basta restare ben lontani dai lettori Eide di marca sconosciuta: spesso fuori da Windows e DOS funzionano solo in modalità master o solo in modalità slave (obbligando a spostamenti di cavi non proprio semplici), e in certi casi BeOS e Linux non li riconoscono proprio.
Tra i modelli a basso costo che ho potuto provare recentemente, ho verificato una buona compatibilità dei modelli LG (piuttosto lenti, però) e dei nuovi Pioneer con caricamento slot-in.

La stampante

Le routine di stampa di Windows sono orribilmente inefficienti. Per migliorare la situazione (e risparmiare un po'di memoria sulla scheda delle stampanti), la maggioranza dei produttori ha iniziato a costruire stampanti basate sulla tecnologia Windows Printing System e sulle sue varianti.

Come al solito, il termine "Windows" segnala chiaramente che l'oggetto è privo di ogni forma d'intelligenza. In una stampante WPS la scheda elettronica interna gestisce poco più del movimento dei motori. La mappa degli ugelli da azionare (o il calcolo del movimento del laser) viene calcolata dal driver di Windows, che manda alla porta parallela del PC dei codici non documentati dipendenti dal particolare modello di stampante. Non è possibile neppure la stampa da DOS "puro", perché la stampante non riconosce i caratteri ASCII.

Per comprare una stampante adatta ai sistemi operativi alternativi bisogna verificare la disponibilità di "emulazioni per stampa DOS", possibilmente di tipo HP Laserjet a 600 dpi.
Attenzione: le emulazioni Dos, quando disponibili, spesso sono limitate a 300 o 360 dpi in tricromia anche se in ambiente Windows la stampante gestisce risoluzioni superiori in esacromia.

Conclusioni

Il computer ideale per eseguire i sistemi operativi alternativi è quello costruito usando componenti che hanno il miglior supporto software, anche se magari non sono i più veloci del momento. Per la Cpu e il disco fisso avete carta bianca, ma la scheda madre dovrebbe essere di buona qualità: ad esempio una Asus, ma esistono altri modelli altrettanto validi.

Per la scheda grafica, possibilmente per slot Agp, si può scegliere tra Matrox, Riva e Ati Rage. Invece c'è poco da scegliere nel settore dei controller Scsi e schede audio: Adaptec 2940 e Awe64 per il momento sono le uniche schede sicure. Per la stampante, quando non si sceglie un modello con Postscript Adobe originale, bisogna verificare sempre la presenza di emulazioni che possibilmente devono includere almeno Laserjet a 600 dpi.

 
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