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Narrativa

AmigaOS 3.5 è una realtà
di Andrea Vallinotto

Supporto PowerPC

Il supporto per processory PowerPC è fornito dal celebre WarpOS di Haage&Partner. Nel pacchetto contenuto nel CD di AmigaOS 3.5 non ci sono particolari novità rispetto all'ultima versione rilasciata, ma in questo la novità è più che altro "politica". Infatti dopo mesi (se non anni) di incertezze e posizioni contrastanti fra Phase5 e Haage&Partner, con il 3.5 si mette fine alla controversia su quale debba essere il kernel per PowerPC su Amiga.
Coloro che per un qualunque motivo debbano far girare degli applicativi basati sul sistema di Phase5 (ppc.library), possono far ricorso all'emulazione scritta da Frank Wille; questo sistema è in grado di far funzionare sotto WarpOS il 90% degli applicativi sviluppati per il kernel di Phase5.

Le utility per il 3.5 da terze parti.

Anche se il 3.5 è una novità, su Aminet sono già apparse alcune utility che sfruttano le nuove potenzialià del 3.5. In realtà la maggior parti di queste esistevano già prima che il 3.5 fosse in vendita. Il motivo è presto detto: autori di queste utility sono dei betatester del nuovo sistema, che quindi hanno avuto tutto il tempo e la documentazione per scrivere piccoli applicativi che sfruttino le nuove capacità del 3.5. Tra le altre citiamo:
  • WBCtrl: è una piccola e importante utility scritta da Stephan Rupprecht; permette di configurare alcune particolarità del Workbench 3.5 non documentate. Tra le altre cose, si può eliminare la Disk Gauge, ma sopratutto forzare il caricamento delle icone in Fast Ram, per i possessori di schede grafiche.
  • THE: sfutta la porta ARexx del Workbench per aggiungere elementi al menù Tools (Strumenti).
  • V44 icon datatype: è un datatype per il nuovo formato di icone. Permette così a programmi come Multiview di visualizzare correttamente le nuove GlowIcons.
  • FXPaint: questa non è una piccola utility che si trova su Aminet, ma un nuovo pacchetto di grafica, tipo ArtEffect. Ha una Toolbar particolare che può essere visualizzata sullo schermo del Workench; solo su 3.5, ovviamente.
  • DefIcons 44: una delle caratteristiche più amate delle NewIcons era quella che a ogni file sprovvisto di una propria icona ne fosse fornita una di default, in base al tipo di file. Il Workbench 3.5 ha uno speciale "hook" fatto a questo scopo; DefIcons V44 lo sfrutta per dare le stesse funzionalità del vecchio DefIcons. DefIcons V44 usa lo stesso file di riconoscimento del suo vecchio analogo; il grande vantaggio è che ora questa caratteristica non è più implementata come una patch, rendendo quindi il Workbench più pulito e stabile.
  • RAWBInfo: sempre da Stephan Rupprecht arriva un'altra utility per potenziare il Workbench; in questo caso si tratta di un sostituto del comando Info, che dà qualche informazione in più.

    New info

    La cosa notevole è che premendo sul pulsante corrispondente al dato "Size" (dimensione), viene scandito il cassetto corrispondente e ne viene quindi riportata la dimensione.

    New info2

Conclusione

Dopo sette anni, Amiga ha una nuova versione del sistema operativo.
Molte cose sono successe e sette anni fa Amiga era in una posizione molto migliore di adesso. Nonostante questo, Haage&Partner ed Amiga Inc. hanno tentato la scommessa, creando un aggiornamento a quello che è stato per anni il miglior sistema operativo per personal computer e che tutt'ora è ancora imbattuto in alcune aree. Non è certo un nuovo sistema operativo in toto, in quanto si basa sulle ROM del 3.1 e per vari motivi non offre tutto quello che ci si aspettava in termini di programmi aggiuntivi. E` un sistema stabile, ma soffre di alcune pecche di giovinezza che saranno presto corrette con un "Boing Pack".

Nella comunità Amiga girano voci insistenti di problemi di installazione, ma questo è inevitabile: dopo sette anni molti sistemi utilizzano programmi scritti male e che non rispettano le direttive date da Amiga per gli applicativi. Questo non ha mai creato problemi in precedenza perchè non c'erano stati aggiornamenti; ora i nodi vengono al pettine (ad esempio TurboPrint ha dei problemi), ma Amiga Inc. ha tentato comunque di coinvolgere gli sviluppatori commerciali nel controllo del nuovo sistema operativo. Un caso esemplare è DirectoryOpus; il nuovo sistema di icone non è compatibile con la gestione di Magellan II, ma questo è stato per poco tempo: dopo pochi giorni dall'uscita di AmigaOS 3.5 la GPSoft ha rilasciato un aggiornamento per il suo noto programma. Quindi non c'è da stupirsi se gli autori di Directory Opus hanno fatto parte effettivamente del nutrito team di beta-testers del nuovo sistema.

Altri applicativi però possono mostrare problemi che sotto il precedente 3.1 non si manifestavano, ma questo è stato indotto dalla precedente condizione di stasi totale del sistema operativo; allora ci si poteva permettere di scrivere e vendere programmi non aderenti alle specifiche ma che funzionavano lo stesso. Ora questo non è più possibile. Alcune patch molto utilizzate (come MCP) sono note per dare problemi; l'unico consiglio che si può dare agli utenti di questi pacchetti è di disinstallarli. Non per nulla sul CD di AmigaOS 3.5 è disponibile un'installazione completa anche del precedente 3.1: per poter partire da zero, senza fare pasticci.

C'è chi sui Newsgroup di Internet ha definito l'operazione del 3.5 come: somebody continues to add shiny nextstep ripoff icons, email libraries, recycled aminet and commercial addons in an "official" update[...]. Autore di questa citazione è un ben noto sviluppatore non molto stimato a causa dell'instabilità dei suoi prodotti, e forse per questo non fa parte del pur grande gruppo di sviluppatori e beta-tester che hanno lavorato sul 3.5.
La nuova versione di AmigaOS è ben più che una collezione di icone e utility prese da Aminet; contiene molte novità per l'utilizzazione del Workbench, mette a posto alcuni problemi che affliggevano da tempo il sistema operativo.
Anche se molti utenti con il tempo hanno acquistato svariate utility che migliorano e potenziano il sistema, esse non possono essere paragonate al 3.5, perchè quest'ultimo rappresenta il nuovo standard di riferimento, sul quale saranno basati i prodotti futuri.

Infatti non è un segreto che AmigaOS 3.5 non vuole affatto essere l'ultimo aggiornamento del sistema operativo, ma piuttosto un nuovo punto di partenza per un nuovo rilancio. Proprio alle vendite di questo pacchetto sono legate le speranze per la sopravvivenza di Amiga nel futuro; se il mercato dimostrerà di essere ancora interessato, il futuro potrebbe riservare delle piacevoli sorprese: un'altra versione del sistema, ma non più per un solo processore, ma anche per PowerPC, in maniera integrale.

Note

  1. Sono bisestili tutti gli anni multipli di 4, ma non i multipli di 100; sono però bisestili i multipli di 400. Quindi il 1900 non è stato bisestile, ma il 2000 lo è. Molte ROM di altri sistemi (senza fare nomi), non tengono conto dell'ultima regola, cosicchè il 2000 viene dato per non bisestile.
  2. I Rigid Disk Blocks sono quei settori dell'hard-disk che descrivono tutto il disco in quanto a dimensione, numero e tipo di partizioni, numero e tipo di file system. Sono di vitale importanza per il funzionamento corretto di un disco: se vengono per qualche motivo cancellati si pedono tutte le partizioni relative. Sono situati all'inizio del disco e vengono modificati tramite i vari programmi di partizionamento, come HDToolBox o simili.
  3. Notizie di corridoio danno come favorito Genesis, il concorrente di Miami, come stack TCP per AmigaOS 3.6.


Andrea Vallinotto
Studente di Informatica all'Universtità degli Studi di Torino.
Utente e sviluppatore Amiga, programma, quando ha tempo, in C e ARexx.
Collabora come free-lance (senza sapere dove poi atterra) alla rivista francese AmigaNews.
Altri hobby: subacquea e viaggi.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
avallino@diff.org


Articoli dello stesso autore:
Annuncio AmigaOS 5 (DevCon '98)
Reportage dalla fiera di Colonia '98
Clickboom
Signorina, mi scusi lo SCSI
Introduzione alla programmazione
AmigaOS 3.5 è realtà
Utility ed inutilities per la rete e per Internet
I Love You: cronache del dopobomba
I Love You ed i sistemi nostrani



Consiglio la lettura dell'articolo di Roberto Rosselli Del Turco <a href="/diff/uno/migrazioni.shtml">Migrazioni possibili</a>
 


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