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Narrativa

Che cosa Linux può imparare da FreeBSD?
di Matthew Karim Borowski
traduzione di Pietro Leone

L'autore del seguente articolo si chiama Matthew Borowski, lavora come consulente aziendale nella zona di Washington, D.C. con la sua impresa, la WorldServe Consulting.
È un utente Linux dal 1996 e utente FreeBSD dal 1998.
Nel suo tempo libero, va in mountain bike, ascolta musica e viaggia.


Link all'articolo originale

Essendo un consulente specializzato in reti, i miei clienti mi chiedono spesso quale sistema operativo dovrebbero utilizzare sui loro server.
Innanzitutto gli spiego come mai non dovrebbero usare NT, spesso facendo riferimento al documento scritto da Kirch all'indirizzo Unix Vs NT.
Leggendolo è facile convincersi ad evitare questo ostacolo. Serve anche per rendere consapevoli i clienti di come sia possibile procurarsi diversi tipi di Unix praticamente gratis, rispetto agli alti costi di WindowsNT.
I prodotti della Microsoft sono un po' più semplici da amministrare se non si sa cosa si sta facendo, ma i miei clienti non si preoccupano di tutto ciò. Essi mi pagano per non occuparsi delle procedure di amministrazione del sistema.

La decisione importante riguarda la scelta dello Unix da usare. Vi sono diversi sistemi operativi di questo tipo a disposizione oggigiorno sul mercato.

Come probabilmente saprete, il più popolare, negli ultimi anni, è Linux. Disponibile tramite diversi distribuzioni, esso, tecnicamente, è un clone in quanto al suo interno non è presente codice sorgente appartenente ad Unix.
Creato originariamente da Linus Torvalds (uno studente finlandese di Scienze Informatiche) nel 1991, Linux è stato rilasciato utilizzando la GNU General Public License, che mette i sorgenti e gli eseguibili a disposizione di chiunque abbia voglia di scaricarli. Grazie al contributo di molti sviluppatori, Linux è maturato fino a diventare un sistema operativo potente e ben supportato.

Al secondo posto per popolarità fra gli Unix liberi c'è FreeBSD.
BSD (acronimo che sta per Berkeley Software Distribution) ha visto la luce a Berkeley, l'Università della California, come una versione modificata dello Unix della AT&T.
I programmatori di Berkeley hanno precorso molte nuove tecnologie, inclusi il supporto TCP/IP ed il controllo dei processi.
Nel 1989, il gruppo di sviluppo del BSD riscrisse una tale porzione del codice originale che decisero di rilasciare pubblicamente, in una distribuzione di nome Net/2, i sorgenti non appartenenti alla AT&T.
Lo sviluppo del BSD fu bloccato da un'iniziativa giudiziaria per danni intentata dai detentori del brevetto di Unix. Gli Unix System Labs affermarono che BSD conteneva del codice proprietario.
La causa fu lasciata cadere in seguito alla vendita degli Unix System Labs alla Novell, da quel momento molti si misero al lavoro per completare la parte mancante del codice, rilasciata poi con il nome di 4.4BSDLite.
La versione per i sistemi basati su processori Intel, completata da Bill Jolitz, fu adottata e mantenuta dai gruppo di sviluppo FreeBSD e NetBSD. La BSDI vende una sua versione commerciale, il BSD/OS.

L'odierno sistema operativo FreeBSD è rimasto fedele ai principii dei suoi predecessori.
L'ultima versione esiste sia per i processori Intel sia per gli Alpha, supporta l'architettura multi-processore (Symmetric Multi-processing, SMP), ha un robusto protocollo TCP (IPv4 ed IPv6) ed ha un sistema di sviluppo completamente integrato.
Mentre lo sviluppo di Linux è distribuito, quello del FreeBSD è centralizzato, il primo utilizza strumenti prodotti da terze parti (così come molti programmi GNU), il secondo ha un centro con supporto CVS dove gli sviluppatori lavorano sull'intero sistema.
Vi sono vantaggi in entrambi i sistemi di sviluppo.
Con FreeBSD potete "sincronizzare" il vostro codice sorgente con l'ultima versione usando il programma CVSup e poi ricostruire tutto il sistema operativo con un unico comando.
Infatti questa è la procedura standard per aggiornare un'installazione di FreeBSD.

Un'altra interessante caratteristica è la raccolta di applicazioni per FreeBSD, detto "port system", che include, in buona parte, programmi realizzati per altre piattaforme per i quali è stata sviluppata la versione per FreeBSD. Attualmente esistono circa 3.000 applicazioni.
La directory di ogni programma contiene il Makefile e le patch necessarie.
Utilizzando il comando "make" i codici sorgente vengono ricercati su Internet o sul CD-ROM del FreeBSD.
Il "port system" gestisce le dipendenze ed installa ricorsivamente ogni pacchetto richiesto. Trovo che il "port system" sia più facile da usare e più utile del sistema rpm della RedHat e del dpkg della Debiam (anche se devo ammettere che quest'ultimo è un sistema molto utile e comodo).
Con il "port system" potrete anche installare ogni suo pacchetto semplicemente digitando "make install" in "/usr/local/ports".
Controllate di avere molto spazio a disposizione sul disco rigido!

Molto del fascino del FreeBSD è dovuto alla sua impostazione "vecchio stile". Molte persone (me escluso) preferiscono l'approccio semplice degli script di inizializzazione di BSD rispetto al più complesso "init" del SystemV.
La procedura di installazione di FreeBSD è semplice e veloce, ma potente, l'installazione di base è ridotta, non ingolfa il vostro disco fisso con dei programmi non richiesti.
I programmi sono molto simili a quelli originali di Unix: mentre Linux, normalmente, include delle versioni pesantemente modificate (per esempio la RedHat fornisce l'editor vim, invece dell'originale vi).
Linux usa le utilità della GNU, le quali hanno molte opzioni in più rispetto alle versioni originali di Unix.
La differenza fondamentale fra Linux e FreeBSD è la libertà di scelta.

Quali sono i pro ed i contro fra Linux e FreeBSD come server?
Ognuno dei due sistemi operativi ha dato buona prova di sè in condizioni di utilizzo critiche.
Il più grande server FTP in Internet "ftp.cdrom.com" si basa su FreeBSD, così come Yahoo!, il motore di ricerca più popolare, ed anche Hotmail, un grande servizio di posta elettronica (paradossalmente, Hotmail è di proprietà della Microsoft).
Linux è ciò che c'è dietro Deja.com, eBay e molti server della NASA.
Entrambi i sistemi hanno una robusta implementazione di TCP.
FreeBSD è più performante per quanto riguarda i collegamenti in rete, ma con l'uscita del kernel 2.2 Linux ha recuperato il terreno perduto.
Quale dei due dovremmo scegliere per i nostri server?
Provateli entrambi e poi decidete.

LINUX
BSD
OPENSOURCE


Pietro Leone
Studente di Scienze Naturali all'Universita degli Studi di Torino.
Appassionato di informatica, utente Amiga, Linux e programmatore dilettante in C.
Altri hobby: storia militare, strategia e Giochi di Ruolo.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
leone@diff.org


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